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ALASKA E VANCOUVER AGOSTO 2019

Vi è mai capitato, mentre state facendo zapping, annoiati dai soliti programmi tv, di finire su Dmax a guardare un docu-reality chiamato “ Ultima fermata Alaska”; Qui un gruppo di ferrovieri gestisce l’ultimo tratto della ferrovia in mezzo a soli ghiacciai e foreste per arrivare ad Anchorage, un posto lontano sia fisicamente sia idealmente da ogni mio tipo di viaggio.

Ma molto spesso ciò che si ritiene più lontano diventa vicino in un attimo, mi ritrovo così a partecipare ad un viaggio che mai avrei pensato.

Parto con il mio piccolo gruppo il 22 agosto 2019, destinazione Anchorage, 2 cambi aereo, un totale di 18 ore di volo per arrivare qui e capire che è ancora 22 agosto, eh si il fuso orario porta le lancette del mio orologio a 12 h indietro, capisco che sono solo 30 h che non dormo ma:

Anchorage, Alaska, Usa siamo arrivati!!

Prendiamo i nostri bagagli in un aeroporto vuoto…sono le 20 ed il sole ancora non è tramontato, di corsa in hotel per una doccia calda, e via alla ricerca di un posto dove mangiare.

Una passeggiata tra le vie perpendicolari di Anchorage e decidiamo di entrare in un ristorantino che ha tutta l’aria di un vecchio saloon western; Bancone di legno , musica dal vivo e un sacco di gente che balla, ci sediamo e non possiamo non scegliere il must della zona, il GRANCHIO.

Stanchi e felici ritorniamo in hotel, domani entriamo nel vivo del nostro viaggio..

È di nuovo mattina…presto molto presto, il fuso orario si fa sentire.

Da Anchorage ci trasferiamo in treno a Seward, dove ad aspettarci c’è la nostra bellissima nave Celebrity, Millenium of the seas, la nostra casa per i successivi otto giorni.

La nave è meravigliosa, il cibo ottimo ma quello che rimane impresso sono gli scenari che si possono ammirare durante tutta la navigazione, ed i porti che si toccano.

Tante le esperienze e le emozioni vissute durante 8 gg di crociera, e tanti i ricordi:

La mia prima volta alla presenza di un ghiacciaio : HUBBARD GLACIER, un silenzio surreale, intervallato dai blocchi di ghiaccio che cadevano in mare; Lo ammetto ho pianto, perché oltre all’emozione di vedere qualcosa di unico, ho visto con i miei occhi quello che sta succedendo al nostro mondo.

Quel momento in zona relax, a bordo nave e durante la navigazione, nel quale una coppia di canadesi mi ha chiamata per farmi vedere le orche; Eh si perché capita che mentre sei assorto  a guardare il mare dalle vetrate della nave, un gruppo di orche inizino a saltare fuori dall’acqua, il mio primo avvistamento, una grande emozione.

L’esperienza di salire a bordo di un vecchio treno a vapore, con la stufa a legna in ogni vagone, e percorrere la famosa White pass & Yukon road, sentire la storia della corsa all’oro e dei Nativi Americani, ammirando degli scenari unici e suggestivi.

Camminare per le vie di Ketchikan, in uno scenario da film western, tra totem, negozi di addobbi natalizi, oreficerie e piccoli saloon, dove basta alzare lo sguardo per ammirare il ghiacciaio che la sovrasta.

Attraccare a Icy strait point, un porto nel nulla, e passeggiare fino ad Hoonah, la più vera città dell’Alaska; Camminare ancora lungomare, e fermarsi a casa di un pescatore che ti fa scegliere il tuo granchio reale, che lo cucina lì al momento e di cui assapori tutto fino all’ultima chela.

Passeggiare tra le casine in legno di Skagway, lungo il percorso del fiume, ammirando la miriade di Salmoni che lo risalgono controcorrente e con tutta la forza che hanno.

Otto giorni di crociera che, oltre ad averci dato tante emozioni,  ci hanno portato a varcare i confini di un altro stato Il Canada; Arriviamo infatti a Vancouver, il nostro percorso  in nave finisce qui ma non il nostro il viaggio.

Abbiamo ancora quattro giorni a Vancouver e delle attività che difficilmente scorderemo:

Il nostro primo Whale Watching, con i nostri kway gialli a ripararci dal vento e il mare aperto davanti gli occhi, quel mare aperto che all’improvviso ci offre uno spettacolo unico, una famiglia di orche a pochi metri da noi, si mostrano nella loro infinita bellezza, sembrano quasi contente della nostra presenza e, vanitose, non ci risparmiano salti indimenticabili. Il bello però deve ancora venire e quando davanti a noi si presenta lei non possiamo credere ai nostri occhi, finalmente arriva, sua maestà la Balena, vediamo il suo sbuffo a filo d’acqua e la sua coda mentre si immerge, timidamente ci regala qualcosa che mai nella vita potremo dimenticare.

L’avventura presso il Capilano suspension bridge park, un parco nel quale abbiamo attraversato uno dei ponti sospesi più alti al mondo, lo stesso che da il nome all’intero parco, camminato tra le fronde degli alberi su ponti di legno e toccato con mano la montagna grazie alle passerelle sospese ancorate alle roccie. Un posto che ci ha fatto sentire non solo spettatori ma parte viva della Natura.

E poi la città di Vancouver, non a caso la città più vivibile al mondo, con il suo porto, il suo skyline, i suoi parchi cittadini immensi, ma lei merita un racconto a parte, ha colpito il mio cuore in un modo che non credevo, io amante dell’oriente stregata da una città cosi occidentale….non ci avrei mai creduto se me lo avessero detto, ma non svelo nulla…

Al prossimo racconto…

 

Valentina